Trentatreesima giornata di campionato, il Palermo gioca in trasferta contro la Lazio.
L'allenatore Bortoluzzi cambia modulo e uomini rispetto la gara contro il Bologna, 3-4-2-1 con Posavec in porta, in difesa Sunjic, Gonzalez, Goldaniga, sulle fasce Rispoli e Morganella, a centrocampo Gazzi, Jajalo, in avanti Sallai, Lo Faso e Nestorovski.
Dopo appena otto minuti la Lazio è già in vantaggio, Immobile di testa mette in rete sugli sviluppi di un calcio d'angolo, 1-0, neanche il tempo di riflettere e la Lazio raddoppia, ancora Immobile indisturbato piazza il pallone all'angolino con un tiro di sinistro, 2-0 dopo appena dieci minuti.
Il Palermo ci prova da calcio d'angolo ma nulla di fatto, la Lazio invece quando attacca sfiora sempre la rete, detto fatto, al ventesimo minuto Keita in area supera due giocatori calcia e segna, 3-0, purtroppo l'umiliazione non si ferma, Morganella forse impietosito dalla forza laziale regala anche un rigore, dal dischetto Keita non sbaglia, 4-0, il festival degli errori continua, Keita capisce che può divertirsi e dopo un uno due con il compagno supera Posavec con un tocco sotto, 5-0.
In trenta minuti il Palermo ha subito 5 goal, nemmeno una squadra di terza categoria avrebbe fatto peggio, primo tempo vergognoso dei giocatori Rosanero.
Bortoluzzi fa entrare Bruno Henrique al posto di Sallai, ad inizio secondo tempo Rispoli mette in rete dopo un tiro in diagonale di destro, 5-1, qualche minuto dopo ancora Rispoli trova il goal su una ribattuta del portiere, 5-2.
Chochev entra al posto di Jajalo, la Lazio controlla il match senza difficoltà, entra anche Trajkovski al posto di Lo Faso, nel finale la difesa Rosanero ci regala l'ennesima umiliazione facendo segnare il sesto goal alla Lazio, 6-2 risultato finale.
Sconfitta pesante, oggi i colori Rosanero sono stati umiliati, subire 5 goal dopo appena venti minuti è una vergogna, pur consapevoli della scarsa qualità della squadra non è ammissibile giocare con tanta superficialità. Per queste ultime cinque gare di campionato i tifosi pretendono di fare giocare i giocatori della primavera.